Milano, dal 22 al 26 ottobre, hub mondiale del settore gastronomico: 1.300 espositori, 150.000 visitatori, arrivati da ogni angolo della terra, in cui il made in Italy sia presente. La condivisione di esperienze, di nuove tecnologie, nuovi sistemi di produzione.
Due anni di blocco di tutti gli eventi fieristici hanno permesso a tanti di riorganizzarsi, di rimodulare le offerte. Una scossa che ha sensibilizzato tutti, una spinta fondamentale verso il processo di digitalizzazione, sia per la produzione che per la comunicazione. La sostenibilità, il racconto della filiera, saranno i nuovi must. Il futuro è pieno di speranza ma anche di paura: se dovesse accadere di nuovo, dovremo essere pronti ad affrontarlo.
Saranno dominanti i progetti condivisi e soprattutto le sinergie, queste le strategie comuni che abbiamo riscontrato e che vogliamo raccontarvi, solo così le piccole eccellenze potranno essere competitive sul nuovo mercato globale, digitale. I prezzi delle materie prime, che cominciano a scarseggiare, i costi dell’energia, che nella fase di transizione aumenteranno per almeno un lustro, fino poi a stabilizzarsi, imballaggi, trasporti, tutto porterà a un aumento esponenziale dei prezzi al dettaglio.
Il made in italy, con la straordinaria varietà di prodotti di eccellenza, corre il rischio di diventare accessibile solo ai mercati esteri più ricchi. A noi l’opportunità di limitare gli sprechi, di consumare il prodotto locale. Vi racconteremo il progetto condiviso di tre realtà meridionali, che hanno scelto di focalizzare l’attenzione sulla consapevolezza e la sostenibilità.
La pizza, prodotto italiano più consumato nel mondo, si è evoluta attraverso lo studio dei processi di lievitazione, cosa che ne ha cambiato il posizionamento. Il cibo popolare di un tempo, ha segnato il passo, almeno in parte, verso una nuova identità, proponendosi nella versione gourmet.
I pizzaioli sono diventati famosi e influenti al pari degli chef, pur senza la stessa attenzione mediatica, compensata da quella popolare, dei consumatori. Tutta la filiera si è dovuta adeguare, sono cambiate le farine, elevata la qualità dei condimenti. Ne parliamo con tre figli della Campania, che si sono ricavati una bella nicchia di mercato.
Infine, un’idea di come immaginano il futuro, con speranze e paure di due generazioni: quella giovane ed entusiasta di cinque donne, che fanno impresa insieme, e quella esperta e consolidata di un grande imprenditore che si presenta con il restyling dell’immagine aziendale e che lancia un allarme sui prossimi aumenti che stanno per arrivare.
L’appuntamento è alla prossima edizione, l’8 maggio 2023.