Ficus in Tabula: esempio di comunità

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Ficus in tabula, punto e a capo, resta solo qualche considerazione. Celebrate ampiamente le capacità amministrative del sindaco di Ottati Elio Guadagno, della sua lungimiranza, è doveroso soffermarsi un attimo anche sul contributo, offerto dalla comunità vicina, quella aquarese. Esempio di un binomio, Alburni e Valle del Calore, che mi auguro possa camminare presto e spesso insieme. 

Personalmente, vivo da sempre un dualismo sentimentale, quando si parla di origini. Ottati, è famiglia. È il luogo delle persone care, dei legami di sangue. Aquara è il luogo che conserva la maggior parte dei ricordi, i più belli, quelli dell’infanzia e della adolescenza, dove anche oggi ritrovo gli amici. Ed è proprio a questi amici, a cui va un ringraziamento particolare, per la fiducia incondizionata che ci hanno concesso. Siamo riusciti a ritagliare un bello spazio a Bianca Mucciolo (La Rosa Bianca), sia all’interno del Chiostro, che nella sera della vigilia, così come  per Rosangela Muraro (Pastora e casara) che,  prima nell’esperienza al ficheto e poi la sera al chiostro, ha dato lustro per qualità e bravura.

Grazie anche  Marco Serra, che impegnato il giorno dell’evento, ha voluto comunque essere presente, aprendo le porte di casa, ad una degustazione privatissima, con i giornalisti che ci avevano raggiunto la sera prima.
È doveroso da parte mia, ringraziare e dedicare la giusta attenzione, anche a quelli che lavorano sotto traccia, poco abituati alle luci della ribalta. Imprenditori, ma prima ancora contadini. Quelli che si sporcano le mani con la fatica vera. Che anche nei giorni di festa, viene prima un giro in campagna, per vedere se tutto procede bene, se c’è bisogno di qualcosa. Due realtà di dimensioni diverse, con obiettivi diversi, ma con la stessa sostanza, l’amore per la “terra”.

Azienda agricola Marchione, impegnata su 50 ettari circa, che spazia dall’olio al vino, con importanti capacità economiche e imponenti mezzi agricoli, che consentono anche lavori conto terzi. Conferitore di uve, da diversi anni, a cantine famose, da poco ha iniziato ad imbottigliare, delegando il compito al giovanissimo Modesto, che tra studio e gavetta, si sta facendo le ossa.

Di dimensioni diverse e focalizzata sul vino, l’azienda di Giada Maucione. Piccola produzione, qualche  anno di esperienza sulle spalle, ha avuto già modo di uscire dall’ambito locale e confrontarsi con mercati più esigenti. Pur essendo  neutrale sul giudizio dei vini, devo ammettere che è un’azienda a cui presto particolare attenzione, non fosse altro che Paola e Nicola, genitori di Giada, sono parte di cuore, di quell’infanzia e di quei ricordi che citavo prima. So quanto sudore e quanti sacrifici ci siano alle spalle. Ne ho seguito ogni passaggio, dal primo impianto.

C’è stata discussione e confronto sui vini, dalle prime bottiglie. Piano piano sta trovando la sua dimensione. Ha completato la proposta con un bianco a base Fiano, ed un rosato . Dovere di cronaca,  i complimenti al Don Giovanni, a base Barbera, che alla cena riservata alla stampa, a confronto di mostri sacri come i Vini del Vulture di Elena Fucci e di Cantine del Notaio e alle due annate storiche di Pietre Levate di Nico Sudano, ha ottenuto i complimenti di tutti i presenti. Al pari di Estro, il fiano di Marco Serra, Don Giovanni è stato il rosso, più apprezzato, prodotto ad Aquara. 

La speranza è che tutto il territorio cresca, che faccia dell’agricoltura un sistema trainante e del turismo ad esso legata un volano per la rinascita. La bellezza dei luoghi ed il benessere che da esso se ne ricava sono  un bene prezioso, che spesso viene sottovalutato sopratutto dai residenti. Un serio approfondimento andrebbe fatto sull’accoglienza. Di come siano state gestiti fondi e misure di legge, che hanno agevolato ristrutturazioni di case e appartamenti, finalizzati all’ospitalità, ma che di colpo( raggiunti i tempi minimi richiesti) sono scomparse, tornando ad essere private abitazioni. Temi che andrebbero approfonditi , ma non certo in questa sede. 

Appuntamento all’anno prossimo, certo che sarà una comunità ancora più allargata e unita 

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