Non è facile! Non sarà mai facile!
Che sia dettato da sentimenti di passione e di amore verso il vino, o da convenienza,
poco conta: c’è una novità!
Combinazioni astrali che coincidono, pezzi di puzzle che s’incastrano i perfettamente, non da meno l’approvazione inaspettata di un finanziamento europeo, hanno fatto si che, dopo l’appuntamento di ottobre si sia presentata l’occasione per i consorzi del vino campani, di scendere in campo uniti, sotto un’unica bandiera, quella di CAMPANIA.WINE
Qualcuno ha pensato e detto sottovoce, che sarebbe stato meglio prendersi del tempo, per evitare qualche errore organizzativo, altri invece, quelli propositivi, sono stati felici di partecipare a quella che potrebbe essere una svolta epocale.
Il futuro sta nella visione: “da soli si va veloci, insieme si va lontano”
Tre appuntamenti:Il primo a Palazzo Reale.
Location affascinante, un viaggio nel tempo emozionante:
l’invito a corte, l’ingresso da Piazza del Plebiscito, il salone delle armi del maschio An attraversare lo scalone d’onore (che Montesquieu definì la scala più bell’d’Europa) sedersi tra le poltrone del teatro privato, ma anche solo affacciarsi e trovarsi difronte il colonnato e la Basilica che circondano e racchiudono la piazza.
150 produttori coinvolti nelle degustazioni “walk around wine tasting”.
masterclass di approfondimento sulle bollicine, rosati, bianchi e rossi Campani, presentate dal giornalista eno-gastronomico Luciano Pignataro, accompagnate dai riferimenti storico/culturali, risultate leggere e fruibili anche da un pubblico meno dotto.
I Forum, durante i quali si sono confrontati i consorzi e tutti gli attori regionali e ministeriali dell’agricoltura, hanno avuto come tema:”Le indicazioni geografiche come patrimonio sostenibile della Campania e il ruolo dei consorzi di tutela”
Nei video che seguono, troverete spunti di riflessioni e pensieri degli attori principali dell’evento.
Grazie A Campania.wine, ma soprattutto a Luciano Pignataro, che da bravo mentore, ci porta nei posti in cui la passione e la cultura del fare, inebria l’aria, come quella che si respira in cantina quando il “Mosto” fermenta.
Sarà un piacere poterne seguire gli sviluppi, piena e totale disponibilità, nel nostro piccolo, ai consorzi.