Giornalisti, consulenti della comunicazione, un po da tutta la Campania. Una bella occasione per passare una serata goliardica, tra operatori del settore food & wine. Una conviviale per brindare alla ripartenza, quella del racconto quotidiano delle eccellenze della nostra terra. Poter dialogare e confrontarsi con chi ha, anche più, esperienza e conoscenza, è formativo. A tavola, soprattutto dopo i primi sorsi, escono fuori racconti, aneddoti legati ad un territorio, ai suoi costumi, alle abitudini, ma magari semplicemente a quel vino o quel cibo che ha dato emozioni, che ha suscitato ricordi: i discorsi sono sempre centrati su quello. Se qualche rivolo di pettegolezzo esce, è sempre nei limiti della goliardia e non deve mai essere preso troppo sul serio. Chi lo fà, chi ama sguazzare nel torbido, ha sentimenti poco nobili. Chi coltiva le proprie passioni, chi le ha trasformate in professione, opera in funzione di, non contro qualcuno. Non esistono cartelli, se non nella fantasia di qualche ignavo. C’è qualcuno che può credere alla storia che non si parli del ristorante perché la cena non è stata offerta? Prima di essere bravi ristoratori, bisogna essere persone per bene. Quando le due cose coincidono, il gioco è fatto! Quando divergono, manifestano un’altra verità, quella scomoda ai piccoli uomini che si traducono in azioni puerili, tipiche dei leoni da tastiera.
La ricerca di un po di frescura, fa convergere la scelta verso Caiazzo, alto casertano. Antica osteria Pepe. Qui la storia, il racconto, vanno indietro nel tempo. Poco è cambiato. Semplice, spartano, lontano dalle mode, dalle tendenze. Nino, il secondogenito, ha il grembiule “sporco di fatica”; porta avanti il lavoro, così come faceva il padre (Mastu’Nicola); impasta a mano, con le stesse dosi, con le stesse farine. Quello che ne esce fuori è un prodotto incredibilmente buono, autentico, unico.
La mia convinzione è che la vera avanguardia si nasconda in quei luoghi, in quelle persone, imperturbabili alle mode, che proteggono il ricordo. Agire secondo il proprio credo, senza condizionamenti o dettami di tendenza. Se la scarola da mettere cruda nel calzone, deve essere quella giallognola, quella ci devi mettere. La ricerca sarà più accurata ed attenta, ma il sapore non cambierà. E’ cosi che Antica Osteria Pepe ha sempre portato avanti il suo lavoro ed è per questo che ancora oggi è parte integrante della storia di questo territorio.
Invece di raccontare cosa, vi suggerisco come: Andateci!