Avremmo dovuto godercela questa serie A e invece…
Ho una strana convinzione: la storia dello stadio, della mancata concessione lungo termine, della presentazione del nuovo impianto da parte della regione, ha manifestato un ostruzionismo istituzionale, che la società non si aspettava che di fatto ha stravolto i piani del Presidente. Quello che si doveva concretizzare a medio termine, con centro sportivo e l’upgrading dell’Arechi, senza dover trovare nuove sedi per le partite in casa, prevedeva investimenti cospicui ed immediati. Cambiando modalità e tempistiche, vanno rivisti e ricalibrati i conti, affinché siano sostenibili. E se non dovessero essere più interessanti ? La soluzione Volpe, per quanto realizzabile, non garantirebbe il raggiungimento degli obiettivi immaginati. Inevitabile andare in stallo. Da qui la riduzione degli investimenti, per la sessione del mercato estivo ed i primi malumori, con lo scetticismo del Mister, le esternazioni del Ds, fino ad arrivare al caso Dia. Malumore e scetticismo che condizionano anche il clima tra i tifosi.
I tifosi, forse qualcuno lo dimentica, sono “il motivo” per cui questo gioco ha un senso.
Persone che vivono una passione, che aspettano la partita per condividerla, per cantare, gioire, piangere insieme. È rimasto l’ultimo baluardo di socialità in presenza. Già siamo sballottati dal venerdì al lunedì per accordi, irrispettosi della fede, tra lega e tv, poi dobbiamo subire anche le querelle politiche? Quelle due ore di spensieratezza ce le potete concedere?
Qui non c’è da schierarsi da una parte o dall’altra, non siano ai tempi dei Guelfi e Ghibellini.
Gli “avversari” sono solo quelli delle squadre avversarie.
Società e Amministrazione devono lavorare insieme; l’obiettivo deve essere comune: ognuno deve fare la propria parte al meglio. A noi, non resta che sperare che tutto rientri e magari con un pizzico di fortuna anche sul campo, che il clima torni sereno.
Macte Animo