Il port village: se ci vai, te ne innamori.

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Questa foto racconta, con estrema sintesi, l’esatto momento, in cui realizzi che devi tornare in città. 

Mi innamoro molto facilmente dei posti in cui sto bene, sopratutto dove ti fanno sentire a proprio agio. Qui è decisamente facile, anche se non scontato. 
Dopo qualche colpo fuori bersaglio (relativo alle sole attività di intrattenimento) la sensazione è, che il timoniere abbia imparato la rotta e  spiegato le vele. Trattative in corso per alcune, altre già definite e partite. Ci sono nuove prospettive, anche di  investimento, per 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗱’𝗔𝗿𝗲𝗰𝗵𝗶
La prima  testimonianza, l’unica per il momento a cui posso fare fede, è certamente quella del Lanificio in Marina. Renato Salvatore è un professionista preparato quanto umile, discreto e riservato. Una storia di famiglia. Produttori di amaro al chinotto e vermuth a Torino e 3 attività a Salerno, ognuna con carattere diverso, ma tutte che mettono al centro la soddisfazione del cliente. Prima c’era una sola porta, poi sono diventate due, poi è arrivato il tiki bar al vicolo della Neve e infine, a maggio, questa bella vetrina in porto. Lui è uno che non va mai di fretta. Mattone dopo mattone, costruisce e consolida la reputazione. Non è il tipo da grandi exploit, il successo è frutto del lavoro nel tempo, molto formica e poco cicala.

Neanche l’azzardo è il suo genere. C’erano le condizioni per stare tranquilli: la proposta è stata invogliante, con ottime prospettive senza rischi eccessivi, anzi. Da qui l’idea, che i parametri di selezione stiano cambiando. Marina d’Arechi ha deciso di scegliere, come partner, uomini con idee chiare ma sopratutto professionisti. Aumentare la qualità dell’offerta, fa implicitamente alzare il valore intrinseco, di tutta la struttura. Questa la nuova mission del Port village. Sarà che questa sfida ha orizzonti più lontani, sara che è da tanto che proviamo a fare una serata insieme, che abbiamo deciso di provarci. Stima reciproca di base e fiducia, nelle capacità dell’altro, il punto di partenza. Fatta una cernita delle cose e delle persone giuste, da mettere in campo, è nata l’idea.  L’obiettivo primario è di passare una serata leggera, lasciandosi andare al piacere del bello e del buono. Non in riferimento  al mito, al valore greco del καλὸς καὶ ἀγαθός L, ma quello più genuino e godereccio di cose buone in un luogo bello. Per chi è ancora in città, per chi è tornato o per chi è ormeggiato in marina. L’effetto Marina d’Arechi è strano.L’area esterna, si sta riqualificando in fretta. Sicuramente aumenteranno le colate di cemento, ma se seguono le linee attuali, non dovrebbero essere  spiacevoli. Attraversato il varco poi, la vera sorpresa. Finita l’epoca del codice per accedere. Un parcheggio pratico e funzionale,  a costi “popolari”, a dispetto del luogo e dei servizi (1€ xh per massimo 8€). Una navetta che ti trasporta da un punto preciso all’altro in pochi secondi. Le mille barche, dalle più piccole ai mega yacht, che fanno bella mostra con la costa d’Amalfi per fondale. 

Adesso, se tutto questo non è bastato per farvi venire la voglia, vado all inn e scopro le carte. Premesso che non è consigliato a chi ama cose omologate e banali, ci siamo preoccupati degli altri. Di quelli che notano l’eleganza di una bella profumazione di un ambiente; che gradiscono  sedute confortevoli; che apprezzino la magia e il romanticismo di un’illuminazione tenue ma centrata; che amano i grandi vini e che abbiano voglia di scoprire, cose nuova, se eccellenti.

“Sensazioni in Marina”
Coccole a cura di :
𝑻𝒖𝒏𝒂 𝑻𝒂𝒔𝒕𝒊𝒏𝒈
Antica Marineria Gallo
Profumazioni – Inestasy di Paola Noviello
Al calice :
Fiano di Avellino docg 2022 – Di Meo
Fiano di Avellino docg Riserva “Alessandra”2013 – Di Meo
Falanghina del Sannio doc, vendemmia tardiva “Libero 2014” Fontanavecchia
C’è anche l’orchestrina jazz⚓️⚓️
Anita Galdieri trio
…non fartelo raccontare



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